Villa Zanetti
Villorba Treviso, Italia
Riqualificazione e restauro architettonico dei volumi e del parco.
Scheda
2006-2008: Project
2008-2010: Costruzione
2008-2010: Costruzione
Progetto e direzione lavori: IDxEA
Committente: Massimo Zanetti Beverage Group, Segafredo
Progetto strutture: Ing. Andrea Rigato
Impianti elettrici: Ing. Vincenzo Conte
Superficie lorda fuori terra: 1.745mq
Superficie lorda interrata: 1.045mq
Testo
Quando nel 2004 l’imprenditore trevigiano Massimo Zanetti decise di restituire vita alla storica villa di famiglia, la sua scelta ebbe il sapore di un omaggio e di un ritorno. Memoria e natura sono infatti il ‘fil rouge’ di un approccio alla progettazione pacato e contemporaneo, improntato al restauro filologico nel corpo principale, più liberamente progettuale invece negli annessi.
Seguendo la lezione del grande architetto Carlo Scarpa sono stati introdotti nuovi elementi architettonici volti a sottolineare la qualità del preesistente, in un discreto dialogo con il passato.
Il progetto si caratterizza per il ricorso a bande di larghezze diverse che si accompagnano secondo regole solo apparentemente casuali. Negli interni, al puntuale e rigoroso recupero degli elementi stilistici e decorativi della villa, si contrappone una semplificazione spaziale degli annessi, tesa anch’essa ad esaltare i pregevoli caratteri originari. Il piano terreno dell’edificio ospita un auditorium, recuperato dall’antico portico di accesso delle carrozze, che ripropone l’originaria interazione visiva con il parco. L’intero primo piano della barchessa, un tempo granaio, è stato adibito a funzione direzionale ed è stato dotato di pavimentazione in legno. Qui il volume principale si estende fino a inglobare la terrazza. Quest’ultima funge da copertura del locale che ospita le dotazioni tecnico-impiantistiche. La vasta terrazza che si apre sulla testata occidentale del primo piano diventa la naturale prosecuzione della nuova caffetteria con area degustazione, anch’essa inserita nel corpo intermedio del complesso.
Il guscio ligneo dell’auditorium, ricorda una grande foglia rovesciata, tema che ritorna anche nella tettoia che ombreggia la terrazza del bar e nella copertura della guardiola esterna.
La tradizione intima e quotidiana del ‘brolo’ veneziano e la rilassante prospettiva del lungo viale alberato che così spesso tratteggia e disegna la campagna veneta sono stati mantenuti e valorizzati nel parco della villa.
A completamento del progetto di riqualificazione è stata scelta un’opera dell’artista Arnaldo Pomodoro, la scultura ‘Punto dello Spazio’, collocata in corrispondenza della fontana anni Trenta che fronteggia la villa. Con le sue suggestioni siderali e cosmiche la scultura diventa il simbolo della rinascita contemporanea di questo luogo, divenuto oggi patrimonio dell’intera collettività.
Seguendo la lezione del grande architetto Carlo Scarpa sono stati introdotti nuovi elementi architettonici volti a sottolineare la qualità del preesistente, in un discreto dialogo con il passato.
Il progetto si caratterizza per il ricorso a bande di larghezze diverse che si accompagnano secondo regole solo apparentemente casuali. Negli interni, al puntuale e rigoroso recupero degli elementi stilistici e decorativi della villa, si contrappone una semplificazione spaziale degli annessi, tesa anch’essa ad esaltare i pregevoli caratteri originari. Il piano terreno dell’edificio ospita un auditorium, recuperato dall’antico portico di accesso delle carrozze, che ripropone l’originaria interazione visiva con il parco. L’intero primo piano della barchessa, un tempo granaio, è stato adibito a funzione direzionale ed è stato dotato di pavimentazione in legno. Qui il volume principale si estende fino a inglobare la terrazza. Quest’ultima funge da copertura del locale che ospita le dotazioni tecnico-impiantistiche. La vasta terrazza che si apre sulla testata occidentale del primo piano diventa la naturale prosecuzione della nuova caffetteria con area degustazione, anch’essa inserita nel corpo intermedio del complesso.
Il guscio ligneo dell’auditorium, ricorda una grande foglia rovesciata, tema che ritorna anche nella tettoia che ombreggia la terrazza del bar e nella copertura della guardiola esterna.
La tradizione intima e quotidiana del ‘brolo’ veneziano e la rilassante prospettiva del lungo viale alberato che così spesso tratteggia e disegna la campagna veneta sono stati mantenuti e valorizzati nel parco della villa.
A completamento del progetto di riqualificazione è stata scelta un’opera dell’artista Arnaldo Pomodoro, la scultura ‘Punto dello Spazio’, collocata in corrispondenza della fontana anni Trenta che fronteggia la villa. Con le sue suggestioni siderali e cosmiche la scultura diventa il simbolo della rinascita contemporanea di questo luogo, divenuto oggi patrimonio dell’intera collettività.