Seminario vescovile
Treviso, Italia
Recupero strutturale dei solai della biblioteca storica, dei locali laboratorio e consultazione degli ex dormitori e delle coperture in legno dell’intero complesso.
Scheda
1999-2004: Progettazione e realizzazione
Progetto e direzione lavori: IDxEA
Committente: Seminario Vescovile di Treviso
Responsabile progetto: Arch. Roberto Fontana
Strutture: Ing. Enrico Priviero
Superficie solai praticabili: 1.015mq
Superficie copertura: 4.600mq
Testo
Il nucleo originale del seminario di Treviso venne realizzato nel 1244 e consisteva in un solo chiostro attorno a cui si affacciavano ambienti piccoli e modesti. La biblioteca fu realizzata nel 1340, e solo nel XVI secolo il complesso subì la prima importante trasformazione con la costruzione di nuovi chiostri, del refettorio e degli altri ambienti conventuali che ne caratterizzeranno la struttura fino ai giorni nostri. L’intervento si è concentrato principalmente sulla riqualificazione della biblioteca storica, degli ambienti connessi e della quasi totalità delle coperture del complesso, con un’operazione esemplare di restauro conservativo. L’ineluttabile intervento di consolidamento delle strutture portanti ha dovuto infatti accompagnarsi alla rigida necessità di conservazione del preesistente, dunque con un approccio che fosse insieme minimamente invasivo e profondamente strutturale.
L’intervento sulla copertura della biblioteca storica è pressoché invisibile, in quanto contenuto e nascosto da un preesistente cassettonato: la struttura lignea originaria è stata mantenuta ma ad essa è ora deputato il solo compito di sostenere se stessa. Il solaio di calpestio della biblioteca è stato oggetto di un articolato lavoro di consolidamento attuato senza demolire né intaccare l’intonaco originario del sottostante salone settecentesco del refettorio. Il restauro ha riguardato anche i solai annessi. In questo caso, per raggiungere le portanze necessarie al loro utilizzo, si è intervenuto con la sovrapposizione di un nuovo solaio indipendente che ha di fatto sgravato il solaio originale della sua funzione portante. Per mantenere inalterata la struttura originaria delle coperture, restaurate nella loro quasi totalità, si è proceduto con un lavoro di protesi lignea. Tutte le capriate sono state smontate, integrate con porzioni di legno antico, coevo all’esistente, e quindi riposte nella posizione originaria.
Senza stravolgere l’equilibrio originario dell’opera, né modificandone l’aspetto originario, gli interventi operati hanno testimoniato come la riqualificazione dell’antico possa attuarsi anche nel rispetto delle forme, dei materiali e delle scelte architettoniche e artistiche del tempo.
I lavori di pulitura dell’intonaco hanno infine portato alla luce alcuni affreschi originali: una fascia decorata e una testa di fanciulla. Piccoli tesori ricoperti da un impietoso strato di calce che ha tuttavia garantito la loro perfetta conservazione fino ai giorni nostri.
L’intervento sulla copertura della biblioteca storica è pressoché invisibile, in quanto contenuto e nascosto da un preesistente cassettonato: la struttura lignea originaria è stata mantenuta ma ad essa è ora deputato il solo compito di sostenere se stessa. Il solaio di calpestio della biblioteca è stato oggetto di un articolato lavoro di consolidamento attuato senza demolire né intaccare l’intonaco originario del sottostante salone settecentesco del refettorio. Il restauro ha riguardato anche i solai annessi. In questo caso, per raggiungere le portanze necessarie al loro utilizzo, si è intervenuto con la sovrapposizione di un nuovo solaio indipendente che ha di fatto sgravato il solaio originale della sua funzione portante. Per mantenere inalterata la struttura originaria delle coperture, restaurate nella loro quasi totalità, si è proceduto con un lavoro di protesi lignea. Tutte le capriate sono state smontate, integrate con porzioni di legno antico, coevo all’esistente, e quindi riposte nella posizione originaria.
Senza stravolgere l’equilibrio originario dell’opera, né modificandone l’aspetto originario, gli interventi operati hanno testimoniato come la riqualificazione dell’antico possa attuarsi anche nel rispetto delle forme, dei materiali e delle scelte architettoniche e artistiche del tempo.
I lavori di pulitura dell’intonaco hanno infine portato alla luce alcuni affreschi originali: una fascia decorata e una testa di fanciulla. Piccoli tesori ricoperti da un impietoso strato di calce che ha tuttavia garantito la loro perfetta conservazione fino ai giorni nostri.